Variazione dei lavori in corso su ordinazione

Voce A.3 del Conto Economico del Bilancio Civilistico.

La voce include le variazioni positive (rimanenze finali maggiori di quelle iniziali) o negative (rimanenze finali minori di quelle iniziali) dei ‘lavori in corso su ordinazione’.

Le rimanenze finali dei ‘lavori in corso su ordinazione’ rappresentano il valore attribuito a fine anno a opere, complessi di opere, forniture di beni e servizi, eseguite su ordinazione del committente in base a contratti di durata generalmente ultrannuale, non ancora concluse alla fine dell’esercizio.
Le rimanenze di fine esercizio rappresentano costi sostenuti per l’acquisto o la produzione di determinati beni i cui ricavi saranno però realizzati solo nell’esercizio successivo; essi, pertanto, in base al principio della competenza, devono essere rinviati all’esercizio successivo.

Mentre le rimanenze finali di ogni anno vanno inserite nello stato patrimoniale, le variazioni delle rimanenze (cioè quanto aumentano o diminuiscono) vanno inserite in questa voce del conto economico.
Le variazioni, se positive (rimanenze finali maggiori delle rimanenze iniziali), incrementano il valore della produzione ; se negative lo riducono.

Attenzione!
L’eccessiva valutazione delle rimanenze finali (e quindi l’inserimento in Conto Economico di una rilevante variazione positiva delle rimanenze) può nascondere il tentativo di occultare perdite, con l’effetto anche di ‘annacquare il capitale’ (valutazione in eccesso rispetto alla sua reale consistenza).
Per capire eventuali manipolazioni è utile valutare il rapporto percentuale con il fatturato.