Produzioni a lotti

Le produzioni consistono nella realizzazione di prodotti caratterizzati da una elevata varietà e da una variabilità piuttosto contenuta, in quantitativi (lotti) non necessariamente legati al fabbisogno immediato.
Troviamo tali tipi di produzione, ad esempio, nei settori calzaturiero, mobiliero, meccanico, dell’abbigliamento, ecc.
La gamma produttiva, piuttosto differenziata, risulta nota e definita per l’azienda in anticipo rispetto al momento di acquisizione dell’ordine, dal quale risultano svincolate le attività di progettazione e di definizione dei cicli di lavoro, delle attrezzature e dei materiali. Tali attività sono peraltro parte del processo di sviluppo e di industrializzazione di nuovi prodotti, realizzati secondo le esigenze di rinnovamento dettate dal mercato e dalla concorrenza.
In questa tipologia di sistema produttivo, la produzione può avvenire su ordine acquisito o su previsione della domanda, a seconda che il tempo di risposta accordato dal mercato sia compatibile o meno con il tempo necessario alla realizzazione delle attività produttive.
Nel primo caso, si configura la fattispecie delle aziende che operano per commesse ripetitive a catalogo, realizzando di volta in volta i volumi produttivi corrispondenti alle quantità richieste da singoli ordini di prodotti a catalogo.
Nel secondo caso, si assiste alle tipiche produzioni intermittenti, lanciate sulla base di previsioni di domanda per quantitativi superiori al fabbisogno immediato, che alimentano scorte di prodotti finiti destinate a essere utilizzate in seguito. In questo modo ci si assicura un assortimento del magazzino prodotti finiti che consenta di soddisfare le richieste del mercato quando i centri produttivi sono impegnati nella realizzazione di altre tipologie di prodotto.
Le produzioni per lotti implicano l’adozione di cicli produttivi di varietà ampia, seppure entro limiti definiti a priori, e criteri di alternanza dettati dall’entità dei fabbisogni previsti e dalle caratteristiche dei centri di lavorazione (in particolare dalle attività di attrezzaggio richieste per i cambi di produzione).
Il lay-out è organizzato per reparti, nei quali tutti i pezzi costituenti il lotto transitano insieme da ciascun centro di lavoro secondo la sequenza assegnata dal ciclo.
A differenza delle produzioni su specifica del cliente, si delinea in genere un flusso produttivo stabile, anche se suscettibile di varianti in base alle lavorazioni richieste dai vari prodotti. Laddove si possano individuare famiglie di prodotto con cicli di lavorazione abbastanza omogenei, può essere conveniente ricorrere ad una organizzazione per cellule (group technology): in tal caso le macchine sono adibite alla realizzazione delle lavorazioni richieste dall’intera famiglia di pezzi. Il vantaggio di questa soluzione rispetto alla precedente risiede principalmente nella riduzione dell’intreccio e delle interferenze tra i flussi produttivi; lo svantaggio consiste nella riduzione del grado di flessibilità dell’impianto.
Le produzioni per lotti si avvalgono di macchinari e addetti la cui capacità risulta abbastanza generica, a meno di specificità richieste a fronte di particolari lavorazioni. L’ammontare di scorte di materie prime e di prodotti finiti varia secondo le scelte di programmazione e le previsioni di vendita e, a meno di situazioni patologiche o peculiari di alcuni settori, ad esempio, marcata stagionalità della domanda e di specifiche politiche aziendali, ad esempio, promozioni commerciali, non assume valori elevati.
Come nelle produzioni job-shop, risulta assai consistente l’investimento in scorte di semilavorati.
Anche con riferimento alla determinazione della misura della capacità produttiva valgono le considerazioni esposte per la produzione job-shop.
E’ necessario riferirsi ad un mix produttivo significativo nel medio-lungo termine e monitorare i fattori che generano un impatto critico sulla disponibilità produttiva: scelte di dimensionamento dei lotti di produzione, numerosità delle varianti del ciclo produttivo generate dalla differenziazione all’interno di ciascuna tipologia di prodotto, scelte di sequenzionamento e allocazione delle lavorazioni ai centri di lavoro.
Permane anche la criticità di presidio del flusso informativo, a motivo dell’ampia varietà dei flussi fisici; una certa semplificazione dei flussi informativi è comunque resa possibile dalla conoscenza anticipata di molte informazioni, in particolare di quelle di natura tecnica (progetto, distinte di prodotto, cicli di lavoro, materiali, attrezzature) e degli standard produttivi. Inoltre, per le aziende che non producono su ordine acquisito, risulta essenziale la capacità di previsione della domanda e di pianificazione dei fabbisogni di materiali e di capacità produttiva.

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